Una Poesia ... dai colori grigi. IV,27.,27.1,27.2
Una Poesia ... dai colori grigi. Una danza di … puntini di sospensione*
(parte quarta)
27. [03.06.06 15:47:49]
Mi arrendo!!! / Pardon! / …
27.1 [27.06.06 12:16:51] ... non ebbe neppur forza né coraggio di ... / e, una mattina, Piantina ... continuò a dormire, /
le foglie ... cadute in giù come giammai / e molli come braccia /
abbandonate e lente /
a non far veder più /
la nera e soffice terra /
e sue ancor troppo tenere radici /
né il cotto che, umido,
stringeva e pressava /
ed humus e fil che parean riccioli / di
capelli in esso sparsi /
in cerca d'un ristoro ... nascosto /
e mai scoperto prima! /
E ... quegli non ebbe
neppur forza né coraggio /
di chiamarla ... più ...
e l'abbracciò, /
senza parlare,
e stette ...
lì con lei ... /
fin quasi a marcire
pur egli ... /
27.2 [(30.06.06 03:18:24 Ed era Aldo Palazzeschi, che vi pregava e vi diceva, senza neppur aver notato di Voi nessuno, …: /
“e lasciatemi divertire”!] /
… si trovò a scavare, /
in fretta sempre più in fretta, /
le sue unghia sanguinanti, /
mentre continuava a
sentir Coro di donne /
che gli ripeteva:
“ha bisogno di te /
e dell’acque fresche
e sgorganti / da prima
fonte vera”! /
… e scavava, quegli,
nei pressi di fonte … /
nascosta nel verde,
tra rocce, /
e stretta e piccola e ... ch’avea ritrovata /
nel suo lungo camminar
nella notte / piena di stelle …
brillanti su manto
nero e vellutato, /
mentre la stringeva a sé … /
e sue foglie cadute
ed assenti / sfioravan suoi
avambracci. … /
Oltrepassò un querceto nella notte /
e da una Quercia fu attratto, /
che, per i giochi
d’ombre e di luci ... /
gli apparve … d’uno strano colore,
quasi fatato /
e … piccole nemesie ai piedi
d’essa, / umide ancora
ma non per rugiada, /
ma per mano amorevole che le aveva forse appena
annaffiate …; /
s’accorse, poi, che la notte /
andava a svegliarsi e sé vestiva
di stoffe / che sembravan
divenir grigie
e poi rosate /
e quasi d’un leggero
celeste pacato, /
finché avvertì gorgoglio d’acqua ... /
vergine ad un Sole
che ancor non v’era /
e che non sapea neppur
di trovar, quel dì, / zampillo di gocce
perennemente nuove
e mai ripetute! … /
e scavava … quegli,
fin quando / la terrà dura
scoprì bagnata
… si fermò, guardò in giro … /
raccolse dei sassi,
piccoli e ben levigati … /
li buttò nella fossa … appena
scavata; /
prese Piantina ancor addormentata /
e … fredda
la sistemò … terra con terra … /
la ricoprì, poi, della terra / prima rubata
e accatastata; / e … poi le pressò
l’una nell’altra, /
l’una con l’altra,
l’una
sull’altra … /
leggermente ...
mentr’essa continuava …
suo sonno! /
Sfinito si fermò, /
la guardò nelle foglie
ancor verdi /ma ...
non più esse, d'un giorno che gli era compagna, /
mentre sudor gli scorreva, /
facendosi strada tra i suoi capelli; … /
rimase in ginocchio, le sue cosce divaricate, /
a … guardarla,
mentre raggi di Sole / facean
conoscenza di perle d’acqua /
sempre nuove e diverse /
e parean cantare e forse gioire, /
i raggi e le perle,
mentr’egli attendeva che
quei raggi / del Sole fratello ...
anco di lei s’accorgesser /
e … attese, … ma gioia e danza
e giochi di raggi / sempre più caldi …
scaldavano appena quell’acque … /
le qual si voltavano
per salutar chi aveva / loro donato
calore ed amore e … /
lasciavansi andare …
nel flusso di giochi /
più fanciulleschi … tra perle,
sol perle. /
Poi, raggi, d’un tratto, si presero strada, /
per caso, tra fogliame fitto
e ... / baciarono pure Piantina, che
… però continuava a dormire. ... /
Non sentì più neppure, ... quegli,
il Coro di prima; /
s’alzò e si mise ad
andare … giù / verso chissà …
non guardava, /
ma sentiva che qualcosa poteva accadere e … /
andava e …
verso valle andava … /
dai sentieri passò a percorrer terrici /
e … terricci divennero asfalto /
e suo piede
penetrò tra viuzze e casette … /
d’un villaggio mai visto … /
una strada,
poi una piazza … /
ragazzi vocianti
e vecchi seduti / a sorseggiar bevande
di scuro caffè …
profumato … /
ma quegli sembrava di non
scorger nulla e nessuno, /
ed iniziò, prima con voce sommessa /
e poi sempre più gridata
… e quasi cantando, /
anzi … proprio cantando: /
“Tri tri tri, /
fru fru fru, /
ihu ihu ihu, /
uhi uhi uhi! /
Il poeta si diverte, /
pazzamente, /
smisuratamente! /
Non lo state a insolentire, /
lasciatelo divertire /
poveretto, /
queste piccole corbellerie /
sono il suo diletto. /
Cucù rurù, /
rurù cucù, /
cuccuccurucù! /
Cosa sono queste indecenze? /
Queste strofe bisbetiche? /
Licenze, licenze, /
licenze poetiche! /
Sono la mia passione. /
Farafarafarafa, /
tarataratarata, /
paraparaparapa, /
laralaralarala! /
Sapete cosa sono? /
Sono robe avanzate, /
non sono grullerie, /
sono la spazzatura /
delle altre poesie /
Bubububu, /
fufufufu. /
Friu! /
Friu! /
Ma se d'un qualunque nesso /
son prive, /
perché le scrive /
quel fesso? /
bilobilobilobilobilo /
blum! /
Filofilofilofilofilo /
flum! /
Bilolù. Filolù. /
U. /
Non è vero che non voglion dire, /
voglion dire qualcosa. /
Voglion dire... /
come quando uno /
si mette a cantare /
senza saper le parole. /
Una cosa molto volgare. /
Ebbene, così mi piace di fare. /
Aaaaa! /
Eeeee! /
Iiiii! /
Ooooo! /
Uuuuu! /
A! E! I! O! U! /
Ma giovanotto, /
ditemi un poco una cosa, /
non è la vostra una posa, /
di voler con così poco /
tenere alimentato /
un sì gran foco?
Huisc...Huiusc... /
Sciu sciu sciu, /
koku koku koku. /
Ma come si deve fare a capire? /
Avete delle belle pretese, /
sembra ormai che scriviate in /
giapponese. /
Abì, alì, alarì. /
Riririri! /
Ri. /
Lasciate pure che si sbizzarrisca, /
anzi è bene che non la finisca. /
Il divertimento gli costerà caro, /
gli daranno del somaro. /
Labala /
falala /
falala /
eppoi lala. /
Lalala lalala. /
Certo è un azzardo un po' forte, /
scrivere delle cose così, /
... delle cose così, /
che ci son professori oggidì /
a tutte le porte. /
Ahahahahahahah! /
Ahahahahahahah! /
Ahahahahahahah! /
Infine io ho pienamente ragione, /
i tempi sono molto cambiati, /
gli uomini non dimandano /
più nulla dai poeti, /
e lasciatemi divertire!” /
… La sua voce lasciava agorà /
ampia e assolata
e ... sboccate risate /
di giovani che pazzo lui giudicavano /
e suo cantare, /
mentre un vecchio
abbandonava sua tazzina di caffè /
e inforcava le lenti /
e poi le toglieva via
da suo naso /
e s’ergeva su gambe sue
e ... di bastone amico /
e attraversava anch’egli la piazza, /
mentre risa e schiamazzi continuavano
a rimbombare … /
si fermò, poi,
si voltò, /
fissò tutti negli occhi …
ad un ad uno e così … li
zittiva, /
finché silenzio fu assordante
in quella piazza assolata /
di quella mattina e ... oramai muta … /
non si udiva più la canzone di quegli
ch’era appena passato, /
ma sol la voce del vecchio che tuonava …:
voi ridete! /
Ma … era Aldo Palazzeschi, /
che vi pregava
e vi diceva, /
senza neppur aver notato di Voi nessuno, … /
“e lasciatemi divertire” ! /
La piazza era muta del tutto
adesso … / sol il passo
delle tre gambe del vecchio s’udiva /
che s’allontanava, pur
esso, / spinto e sorretto dai raggi del Sole … /
finché riuscì, quel vecchio, / a scorger
di quegli la figura
e … l’ombra sua fedele /
che sempre più piccola, però,
allontanandosi diveniva …! /
Si fermò il vecchio e gli parve
Di riascoltar: /
Tri tri tri, /
fru fru fru, /
ihu ihu ihu, /
uhi uhi uhi! /
… /