Una Poesia dai ... colori grigi. II,11.
Una Poesia ... dai colori grigi. Una danza di … puntini di sospensione*
(parte seconda)
11. [02.11.05, ore 01:19:49 II,11, ... dov’era egli ? più non sapeva! … s’era, forse, perduto … verso un "altrove" ?]
… vagava per la città /
e … per le sue strade e marciapiedi /
e … poi per viottoli e viuzze /
e … pensava di assistere alla conclusione /
del cammino suo … come se quella parentesi /
potesse definirsi come /
suo … ultimo canto, /
sì, il suo … canto del cigno … /
prima di finire /
o … forse, di rientrare /
o di ricostruir /
o di reinventare … altri possibili percorsi. /
Vagava quell’uomo /
e … osservava i contenuti /
che … s’intrecciavano in quello spazio, /
delimitato … - incredibile! - …da una semplice e geometrica parentesi /
che s’era aperta, un dì, /
e che or … si chiudeva, /
non lasciandogli quasi … respiro; /
e … scendeva, così, il tratto di quella che … /
sembrava esser partita dall’alto! /
Chissà perché, poi … /
dall’alto! /
Ma quegli era … fermo, /
nel suo vagare, /
perché … controllava soltanto la … discesa, /
lenta, ma … che gli appariva rapida /
e veloce /
e che andava a chiudere … /
un momento della sua vita o un suo sogno, /
oppure un suo risveglio /
da … sonno che durava oramai, forse, /
da … troppo lungo tempo! /
E … il cartoon della parentesi osservava lui … ogni tanto, /
e sembrava voler decelerare, /
per … consentir a lui /
l’uscita. … Perché? /
Se fosse rimasto all’interno … /
cosa sarebbe stato di lui in futuro … /
pensava lui, fermo, statico, immobile /
nel suo vagare oramai senza alcun senso! /
E se varcava la soglia … /
cosa sarebbe stato di lui! /
Avrebbe dimenticato ogni cosa? /
Avrebbe vissuto dei sogni, /
pilotati d’un Morfeo figlio di Sonno? /
Quali e quante domande lo assillavano e impedivano /
lì … inchiodandolo, fermo, /
dinanzi a quel tratto animato /
ch’attendeva sol … sua decisione! /
D’una cosa possedea … quasi certezza, /
mentr’era al di qua della soglia … che, /
nella sua staticità, avrebbe visto se stesso ... /
invecchiare e giammai morire, divenire, /
né viver di sé trasformazione /
e, quindi, non poter mai più … forse, /
riconquistare etate a lui più cara … /
essendo staticità mortale … distante troppo da dinamicità vitale; /
e non v’era … specchio dinnanzi a lui … /
eppur riusciva a coglier di sé l’immagine ... /
sì, vedeva proprio se stesso … e chiaramente: /
e la sua immagine, /
riflessa … non si sa da che … era … d’un vecchio, /
sì, fermo nel suo vagare /
oramai divenuto … inatteso /
e d’improvviso, privo di nesso … alcuno. /
Annullava sua staticità … di tanto in tanto, /
ogni qual volta … /
flusso di vita … di lui si riappropriava, /
e … quegli, così, /
pensava che … /
se soglia avesse varcato, /
forse … vecchiaia avrebbe incarcerata /
in quello stesso spazio … /
d’un tratto fermato /
e delimitato da … un tratto già chiuso /
e … inattaccabile, /
non rivalicabile … più; /
ma non ne era certo /
e … così, indugiava … /
nel chiedersi: /
e se la vecchiaia … /
l’avesse seguito anche /
al di là del limite del sogno /
da lui vissuto? /
Cosa avrebbe fatto, poi? /
Avrebbe con essa convissuto? /
Avrebbe tentato di carcerarla da qualch’altra parte, /
senza, per altro … forse, giammai /
riuscirvi? /
E stava, così … fermo in quel suo vagare … /
E il tratto, frattanto, /
sembrava concludere il percorso … /
segnando il tempo /
e demarcando e … un prima e … un poi. /
… non riuscì mai a ricordare … /
il momento del suo passaggio o … di sua decisione di restar lì, /
non varcando soglia, /
ma ora … /
stava, con in mano /
stretti dei fogli ingialliti … restituitigli dalla notte /
e i quali, forse, avrebbe deciso di leggere /
o di bruciare /
o di annullare per la forza ancor presente /
nel suo pugno che stringeva … un passato recente /
ch’era su d’essi scritto e inciso … /
sì, lì, su d’essi, /
e che … avrebbe potuto perdersi … per sempre, /
oppure rivivere … attraverso lettura /
e meta-lettura del suo sé lettore /
che era stato l’attore, /
e di quell’accader … protagonista. /
Ancor fermo era quegli, /
ma … sdraiato su mobile dall’alto schienale /
ch’accoglieva sue spalle … /
stanche ma sempre possenti /
e capaci di sorregger … suo mondo. /
Squillò il telefono, /
sì … a lungo squillò … quel telefono, /
ma le sue mani non vollero lasciar la presa dei fogli suoi /
e il telefono, /
anche quella sera … /
non parlò … non raccontò nulla a lui, /
perché zittì il suo squillo … /
ad un tratto. … /
Avrebbe voluto … quegli, /
ma non sapeva cosa e … non prese decisione, /
né allentò la presa … /
Pur altre volte squillò … /
quell’aggeggio, /
ma nulla accadde, /
perché egli non ne avvertì più … il suono, /
perché liberate aveva le parole da quei fogli /
che … oramai rileggeva, /
senza fermarsi, ... /
prima … confusamente, /
come gli si presentavano … in ordine casuale, /
disordinato, /
impossibile da comprendere, /
anco se unica cura sua era … /
di stirarli ben bene … /
perché nulla andasse a perdersi … /
nulla … /
tra numerose e probabili pieghe /
ch’avessero cancellato l’inchiostro; /
poi … li sistemò per data e per ora e per minuti e per secondi /
e … li raccolse e li accarezzava pur, … di tanto in tanto, /
rileggendovi il suo cammino … d’un tempo … recente. /
Poi, d’improvviso … /
lesse a voce alta, /
come se cantasse, /
tentando di immergersi in … altrove /
di cui non riusciva a comprendere … collocamento: /
era, infatti, esso … un prima o un dopo … /
rispetto al suo posizionar … di quel momento? /
Dov’era egli, per altro? /
Al di qua, /
oppure al di là della parentesi animata /
e … già chiusa dal tratto? O addirittur di … /
Sì, dov’era egli … /
più non sapeva! /
S’era, forse, perduto … /
verso un altrove … /