Una Poesia dai ... colori grigi. I,10.
10.[ 28.10.05, ore 03:45:46 I,10 ... è il vento che … scrive le cose]
Sì, ... è il vento che … scrive le cose; /
non l’acqua né la creta né inchiostro, /
ma … l’aeriforme! /
Non è l’ondeggiare del mare, /
non è il sollevarsi di rena, /
è l’aeriforme che costruisce le nuvole /
e … le disfa /
e le ricompone /
e le sfalda, /
mentre visi d’umani, bucati dagli occhi, /
ammirano il determinarsi di forme … /
senza alcun senso … alcune, /
mentr’altre … /
ricche di storia e potenza, /
tant’è che resistono /
alle furie d’aliti di disegnatori scultorei /
i qual giocare vorrebbero … /
come bambini /
ma con energia di scalpello ... /
a ripetere sempre /
l’atto appena compiuto, /
per abbandonarlo /
concordi … poi, forse … un giorno, /
per altre … forme …casuali /
e che attraggono /
il loro rinnovato interesse. /
Il vento … /
i venti, /
tutti diversi … sì: /
l’uno accarezza, /
l’altro spettina appena … /
chiome non ben riannodate /
… di donne, /
altri spazza via /
e veri e falsi accadimenti, /
altri solleva, /
e … v’è … tra essi … /
chi scaraventa, /
chi violenta /
… sbattendo figure l’un contro l’altre, /
e … chi invece /
s’accontenta di sollevar … /
già trasparente allo sguardo … veste/
… più alta dei tondi ginocchi e morbidi … /
d’una donna. /
Il vento è … /
la storia del mondo! /
Nasce ad un tratto; /
da un luogo /
e … corre … /
senza frenare, /
senza fermarsi; /
corre, /
saltando montagne e colline, /
per stendersi su valli, /
piegando erbetta flessibile /
e bruciando petali e gambi di fiori selvaggi /
ed inseguendo /
uomini e donne tremanti /
che si rinchiudono in casa, /
continuando a tremare …come se il vento volesse confligger con loro; /
e costor si tappan gli orecchi, /
come se il non sentirlo annullasse il timore. /
Sì, il vento! /
Sì, i venti! /
… Ed oggi, /
quegli è lì, /
sempre lì a pensare /
o … a sognare il volto, /
i capelli, /
la sagoma, /
la forma … /
e fogli … ingialliti /
tra le mani. /
Tristezza non possiede, più … /
né gioia. /
Forse, /
ha domato ciò che egli rifiuta … ancor di comprendere. /
Non sa /
o, forse, già sa … /
ma i fogli, /
con lui e a lui compagni nel rammentar l’aver … un dì … valicato pur egli /
l’arco del tempo, /
terrore per molti … /
ma vita per lui. /
Dove si trova, egli non sa: /
oltre? /
Ancor’oggi? /
Forse! /
Chissà ? /
… Ondeggiar d’alberi di collina /
accarezza pensieri /
e consola /
nella notte d’un tempo /
che a provocar di foglie stanche /
progettato distacco da ramo /
e … seguente caduta … già sta. /
E … si ritrova /
ad aver abbandonato un luogo /
che aveva un dì disegnato, /
senza che l’avesse mai architettato; /
ma …dov’era quel luogo? /
Dov’era ? dov’è, /
egli lo cerca, ma … più non sa. /
Il luogo: /
non più quello che … un tempo era: /
adesso … diverso da quel che era stato da lui disegnato: /
sol un piccolo divano, /
in quel luogo ricolmo di fogli; /
una sedia /
riversa su un pavimento /
di cui di che materia fosse mai stato /
non si capiva! /
di legno? /
di ceramica ? /
di freddo marmo? /
nessuno spazio d’esso visibile; /
dappertutto … fogli /
imbrattati d’inchiostri di vari colori /
o divenuti carta /
appallottolata … /
tanti, tantissimi … i fogli /
da non lasciar intravedere … /
lo spazio del cammino; /
una finestra … /
non ricorda se v’era, /
se v’era mai stata; /
un balcone? /
Un terrazzo? /
no, forse, /
nessuna apertura v’era mai stata /
in quella camera o appartamento, /
tranne che una porta … /
d’uscita. /
Sembrava, essa, /
qualcosa … mai realmente esistita, /
nella realtà dell’attimo prima, /
ma reale nell’esserci … ora. /
Era, quello spazio, divenuto e … d’un tratto, angusto; /
e … prima, sereno ed accogliente /
nella sua esiguità; /
spazio inventato, /
ritrovato, per amare, sognare /
e … pensare; /
ma pensar che cosa? /
chi? /
forse era un … chi? /
più che un … che cosa? /
L’oggetto-soggetto dei pensieri suoi? /
una donna? /
Forse, /
con la quale ancora parlava, /
mentre lei l’ascoltava /
e pure leggeva; /
o, forse, con la quale aveva /
parlato, mentre lei l’aveva ascoltato /
e pure, una volta, già letto. /
E, così, pur lui … lei sfogliata avea … /
anche se les paroles di lei /
erano oramai /
e già da tempo /
sempre più distanti dalle paroles di lui, /
tant’è che le di lei erano oramai langue, /
pura langue! /
Semplici fonemi, /
che lui, però … /
soltanto lui, /
riusciva ad ascoltare ancora, /
leggendoli come fosser elementi di una composizione armoniosa /
che non … v’era più o … non v’era mai stata. /
Così, dopo un po’ … /
che non riceveva neppur … /
semplici segni grafici, oramai /
… decise, confuso, /
di andar via e chiuder dietro di sé /
quella porta di spazio /
divenuto per lui soffocante. /
Lui … /
soltanto lui parlava, /
scriveva, ma nulla egli, oramai sentiva … /
leggeva, /
perché né voce, /
né immagine concreta di lei /
… giammai compariva. /
E … andò via, /
da quel luogo privo di vita. /
La porta, però non chiuse /
e soffi leggeri /
sollevarono fogli altrettanto leggeri … /
da terra, /
da quella terra e … /
qualcun d’essi /
scivolò dall’esiguo divano … /
giù scivolò … /
per terra, /
a ricoprir … quello spazio … lasciato vuoto … di sé … e da lei, /
visibile. /
E … avvertiva quegli un qualcosa … /
che stesse per chiudersi, /
definitivamente … /
una parentesi, un dì apertasi … /
d’improvviso e che fagocitato l’aveva /
fino a quel giorno /
in cui le sue spalle /
videro quella porta rimanere socchiusa, /
mentre i suoi occhi ... /
il capo /
chino di lei ... /
su di lui ... /